Come si fa un cocktail

Il tuo sogno è creare un cocktail unico, magari in poco tempo e con gesti spettacolari? Sogni da barman esperto, certo, ma si parte dalle basi, ovviamente, per poter arrivare a shakerare e versare i tanti mix di delizie alcoliche…. creare un cocktail non è un’operazione standard, ma dipende molto dal tipo di cocktail che si sceglie e dagli ingredienti. In ogni caso, esistono alcune regole base su come si fa un cocktail, da cui partire: ed è bene stamparle nella mente, per passarle poi al braccio!

Preparare un cocktail: attrezzature e ingredienti

Una volta scelti gli ingredienti della tua ricetta, per capire come si fa un cocktail è importante sperimentare ricette che siano non troppo complicate, con distillati che possono essere compatibili tra loro e magari a diverse gradazioni di alcool.

I più celebri cocktail sono di solito a base di whisky, gin, bourbon e così via, ma sono sempre più diffusi cocktail a base di birra e vino. Dopo aver effettuato la scelta del cocktail e dei suoi ingredienti (scegliendo tra le tante ricette drink), devi procurarti gli attrezzi del mestiere: prima di tutto uno shaker per mescolare gli ingredienti, utilizzato per la maggior parte dei cocktail.

Se diverse ricette prescrivono solo di mescolare gli ingredienti (in particolare quelli con succhi di frutta, latte, uova, sour mix, sciroppi, ingredienti cremosi), nella maggioranza dei casi i cocktail sono “agitati” o shakerati.

Per versare le dosi esatte degli ingredienti, in entrambi i casi, è comunque necessario un misurino da barman, in grado di calibrare alla perfezione i centilitri ed evitare cocktail troppo deboli o forti, sfasati nel sapore e lontani dalla ricetta.

Fare un cocktail significa anche conoscere le attrezzature e le tecniche dell’arte dei barman, per questo anche gli accessori devono essere a disposizione nel caso di drink che contengano erbe o frutta. Quando vanno tritate e pestate, è necessario utilizzare il pestello o altri attrezzi che riescano a ricavarne il succo e un’ottima tritatura.

Una volta ottenuta questa base, si aggiunge allo shaker e poi si versano di seguito gli alcolici o analcolici prescritti.

Dopo aver aggiunto questi liquidi, si deve immettere il ghiaccio nello shaker, per ultimo, per poter iniziare subito ad agitare il tutto ed evitare che il cocktail si annacqui.

Shakerare: come e quanto

Una volta aggiunti tutti gli elementi (alcol, pestati, ghiaccio, etc.), lo shaker va chiuso ed agitato in modo energico per un tempo che va dai 10 ai 20 secondi, valutando quando lo shaker diventa così freddo da non essere più possibile tenerlo in mano.

L’agitazione con lo shaker permette di mescolare tutti gli ingredienti insieme, mixandoli per evitare sapori predominanti. Shakerare serve a emulsionare gli ingredienti oppure a disperderli in modo da favorire la loro mescolanza, quando non sempre questa arriva con facilità solo mescolando con il cucchiaio.

Una volta conclusa l’azione, il tutto va versato in un bicchiere da cocktail, che deve essere adeguato alla ricetta scelta – esistono bicchieri con forme differenti in grado di esaltare i sapori, come la coppa Martini. Attenzione, se vuoi creare un cocktail con il bordo del bicchiere salato, come per il Margarita, devi cospargerlo di sale prima di versare.

L’aggiunta di ghiaccio può essere prevista dalla ricetta, e allora per fare un cocktail perfetto vanno inseriti nel bicchiere altri cubetti alla fine, più grandi di quelli usati per lo shaker, perché non si sciolgano subito!

Come fare un cocktail mescolato

Senza utilizzare lo shaker, le dosi degli ingredienti centellinate con il misurino, andranno mescolate direttamente nel mixing glass.

Il mescolare, al massimo per 30 secondi, determina una variazione di temperatura del cocktail, che si diluisce ma senza modificarne la consistenza, come avviene invece con lo shaker. I cocktail mescolati sono spesso quelli con vermut, amari e superalcolici che non vanno resi schiumosi, ma devono rimanere chiari e definiti nel gusto.

Nel mescolare è importante non colpire i cubetti di ghiaccio inseriti nel mixing glass, altrimenti si crea una diluizione del cocktail.

Esistono poi cocktail che si realizzano con il blending, frullando gli ingredienti con poco ghiaccio, oppure con la tecnica del layering, creando degli strati per mettere insieme gli ingredienti stessi a seconda della loro densità. Si stratificano dal più pesante al più leggero, versando gli strati superiori con un cucchiaio, per non farli mischiare con quelli inferiori. Mettendo il cucchiaio girato dalla parte del dorso, invertito quindi, si può versare lentamente il distillato o l’ingrediente, creando un cocktail layer perfetto.

Le tendenze recenti del bartending hanno riscoperto anche l’aggiunta di bitter aromatici, composti che si inseriscono in molti drink, in particolare quelli a base di whisky, per renderli unici ed esclusivi. C’è da imparare anche questo, per chi vuole diventare un barman a tutti gli effetti!

Le guarnizioni

Olive, stuzzicadenti, frutta o decorazioni… Sono tante le idee per la guarnizione dei cocktail, che in molti casi rendono l’aspetto delle creazioni sorprendente, anche per la creatività visiva oltre che per il gusto.

La passione per creare cocktail impeccabili può essere coltivata tramite un corso barman, oppure mediante la frequenza dei corsi specifici e avanzati di decorazione e intaglio frutta, ma non prima di aver conseguito un diploma presso una Scuola di Formazione Professionale.

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